Diet culture

Quando la dieta NON è salute?

La diet culture può rovinare il tuo benessere, le relazioni con gli altri, il rapporto con il tuo corpo. Ma spesso passa inosservata.

Che cosa si intende per diet culture?

Per diet culture si intende la visione della realtà in cui tutto ruota attorno alla dieta, in cui il peso corporeo e la taglia dei vestiti contano più del benessere e della salute complessiva, inclusa quella psicologica. 

Il peso assume un valore morale e perciò a una persona sovrappeso vengono automaticamente attribuiti giudizi di valore: pigrizia, incapacità di organizzarsi, scarso interesse verso la propria salute, poca intelligenza, irresponsabilità…

Il corpo è degno di amore e rispetto solo se corrisponde a un certo canone estetico. 

L’esercizio fisico è “buono” solo in base alle calorie che fa consumare o alla sua intensità ed è quindi visto in un’ottica di controllo invece che di cura di sé. 

Anche se al momento non stai seguendo nessun protocollo dietetico specifico, probabilmente anche tu hai ormai assimilato questa mentalità. 

Come riconoscere la diet culture?

Il primo indizio per riconoscere la diet culture è il linguaggio “tutto o niente”: cibo pulito, alimenti concessi, sgarro, super-food, detox, cibi dimagranti…

Sono tutte parole che sicuramente conosci e magari usi senza accorgertene.

Ti svelo un segreto: dal punto di vista nutrizionale questi termini sono privi di significato.

Sono parole molto usate nel marketing che servono a evocare un’idea o un’emozione, molto spesso senso di colpa, per portarti ad acquistare e consumare un certo prodotto associando ad esso un risultato netto. 

Parallelamente l’esercizio fisico diventa una purga, un modo per fare ammenda dei tuoi peccati di gola o un mezzo per guadagnarti il cibo. 

Il mondo del fitness è pieno di queste metafore!

E quel che è peggio è che la ricerca della perdita di peso e del raggiungimento di standard elitari diventa ossessiva e frustrante, a discapito di altri aspetti del benessere, come quello psicologico e sociale. 

Infine, controllare costantemente con la razionalità ciò che “dovresti” mangiare disconnette dai segnali del corpo. Impari a ignorare sia la fame sia la sazietà. Il tuo corpo diventa una bestia ribelle di cui non ci si può fidare. 

È un fitness che promuove la salute questo? A me non sembra proprio!

Pensi sempre alla dieta? ecco cosa ti perdi!

Pensa a quanto tempo prezioso perdi nel pensare alle calorie che hai ingerito, a pizzicarti le maniglie dell’amore per sentire se oggi sono diminuite rispetto a ieri, a chiederti se hai perso abbastanza peso per accettare quell’invito a uscire. 

Secondo la Società Italiana per lo Studio dei Disturbi del Comportamento Alimentare (SISDCA), in Italia ogni anno 8.500 persone soffrono di Disturbi del Comportamento Alimentare: 9 donne e 1,5 uomini su 100.000 si ammalano di anoressia, 12 donne e 0,8 uomini di bulimia.

Inoltre rinforza l’oppressione da parte della cultura dominante. Vuoi un esempio?

Cerca su Google “donna fitness” oppure “uomo fitness”: sono per lo più di etnia caucasica, tra i 20 e i 30 anni, con le stesse proporzioni. 

Qualunque cosa diverga da questo standard è esclusa. 

La diet culture promuove l’obesità globale

È paradossale ma invece che combattere l’epidemia di obesità che dilaga nel mondo, la diet culture contribuisce a escludere chi non rientra nei canoni proposti, allontanando chi davvero avrebbe bisogno di rendere più attiva la propria vita, imparando a fare scelte alimentari migliori in base al proprio budget e retaggio culturale. 

Come contrastarla?

1 Che cosa compri?

Comincia a prestare attenzione alle alle motivazioni per cui compri certi prodotti, per esempio: 

Questi concetti non ti appartengono dalla nascita, li hai inconsapevolmente appresi in decenni di bombardamenti pubblicitari o magari dalla tua stessa famiglia! 

2 Come parli e come pensi?

Presta attenzione ogni volta che con le tue parole fai queste azioni: 

E se lo fanno a te? È difficile, ma puoi con cortesia spiegare che preferisci evitare di parlare delle tue scelte alimentari o della tua forma.

Attenzione soprattutto se lo fai davanti ad adolescenti che facilmente apprendono non solo a demonizzare ed evitare alcuni alimenti correndo il rischio di gravi carenze nutrizionali, ma anche ad avere un’immagine negativa del proprio corpo e del rapporto col cibo.

3 Allenati a riconoscere fame, appetito, sazietà, pienezza…

Siamo tempestati da stimoli che ci portano a desiderare cibo (pubblicità, frigoriferi pieni, negozi di alimentari ad ogni metro…).

È difficile distinguere la vera fame dall’appetito.

Quando, per esempio, non mangiamo da 5-6 ore o più è possibile che quello che avvertiamo sia davvero fame mentre la voglia di dolcetto a fine pasto è probabilmente gola.

Ma se non alleni questa sensibilità, come farai a reimparare a fidarti del tuo corpo? Davvero vivrai tutta la vita con una app o un piano alimentare che ti dice quanto mangiare?

4 Trova altre motivazioni per fare ciò che fai

Se sapessi che quel tipo di alimentazione o di esercizio non influisce sul tuo aspetto, continueresti a farlo perché ti piace e ti fa stare bene, oppure no?

Prova a cambiare punto di vista: invece di fare ciò che fai in nome del risultato, goditi il momento.

Impara a fare scelte alimentari migliori e in linea con le tue necessità (tutte, non solo il dimagrimento ma anche gusto, organizzazione, famiglia…!) che siano sostenibili per la vita e non solo per poche, orribili settimane.

Trova un’attività fisica che ti permetta di coltivare forza, resistenza e coordinazione che puoi fare con piacere almeno 3 volte a settimana. 

Ci sarà sempre tempo per sistemare i dettagli ma solo se un percorso è sostenibile, anche mentalmente, a lungo ti porterà risultati e soddisfazione. 

Sei una donna? leggi il mio articolo sui veri motivi per cui dovresti allenarti

Il vero detox

L’unico detox di cui hai bisogno è allontanarti da chi ti parla solo di diete e dimagrimento (o almeno chiedere di cambiare argomento con te), evitare social media che spingono su questo argomento, che propongono modelli elitari e che ti provocano frustrazione e senso di inadeguatezza.

Circondati di stimoli verso un’alimentazione completa, varia, stagionale, a base di cibo fresco e locale, in linea con i tuoi gusti e cultura.

Riempi i tuoi social di persone che hanno uno stile di vita attivo ed equilibrato, che si allenano per la gioia di vedere il proprio corpo esprimersi.

È difficile uscirne ed è possibile che tu abbia “ricadute”.

È normale. Quando ti capita, ripensa a quali sono i tuoi valori e a cosa davvero ti fa stare bene oggi.

Prenditi cura di te

Nei miei percorsi di Fitness & Nutrition, lavoriamo sul modo migliore per raggiungere il tuo obiettivo, considerando le tue priorità ed esigenze quotidiane.

Gli obiettivi di dimagrimento e miglioramento della muscolatura vanno di pari passo con il rispetto del tuo corpo per come è oggi, senza schemi rigidi né ore di allenamento estenuanti. 

Imparerai ad allenarti in modo sicuro ed efficace in base alla tua esperienza e disponibilità di tempo, migliorando il rapporto con il tuo corpo.

Per approfondire:
Fat shame. Lo stigma del corpo grasso, Amy Erdman Farrell
Obesità e Stigma, Daniele Di Pauli